Il maglione di Natale è ormai una tradizione: ma sai davvero cosa stai indossando?
Ogni anno l’atmosfera natalizia si riempie di nuovi trend che cavalcano l’onda dei social media e aprono sempre di più la strada al fenomeno del fast fashion. Tra le tendenze più in voga negli ultimi anni ritroviamo il maglione natalizio: tipico della tradizione anglosassone, oggi viene sfoggiato sui social a colpi di selfie, per poi essere gettato via una volta utilizzato per l’occasione. Tanti sono i trend che abbracciano l’onda social del maglione natalizio, ma sai quanto pesano sull’ambiente?
Tanto, davvero tanto. Sì, perché proprio quei simpatici maglioni con renne ed elfi di Natale, producono una quantità immonda di plastica e microplastiche che, purtroppo, raggiungono i nostri mari e successivamente, il nostro organismo (se ti stai chiedendo come, leggi qui). Ma cominciamo dall’inizio.
#1: Le microplastiche nel tuo armadio non vanno in vacanza
Sulla vasta scelta dei maglioni natalizi non ci sono dubbi: decorazioni, fantasie e stampe differenti caratterizzano questi capi, ma c’è una caratteristica che ancora oggi ci sfugge, ovvero le fibre sintetiche. Non a caso, il web è colmo di offerte su questi capi, così come le grandi catene di abbigliamento fast fashion. Le fibre più comunemente utilizzate sono l’acrilico e il poliestere, a volte combinati con il cotone o con la lana. Ma torniamo alla loro composizione principale: proprio perché in acrilico, i maglioni natalizi sono maggiormente composti da plastica, e di conseguenza hanno costi molto ridotti. In più, essendo composti da un mix di fibre sintetiche, non sono affatto riciclabili e quindi non vi è la possibilità di creare nuove fibre. Una ricerca condotta nel 2019 da Hubbub, ente di beneficenza ambientale, ha rivelato che su 108 maglioni natalizi testati su 11 marchi, il 95% era realizzato interamente o in parte con plastica. Dati che colpiscono progressivamente la salute del pianeta, considerando il rilascio di microplastiche dei tessuti sintetici durante ogni lavaggio in lavatrice (esattamente 730 mila, secondo una ricerca dell’Università di Plymouth).