Lavare a basse temperature è davvero sostenibile per il pianeta e per risparmiare in bolletta?
Si è soliti pensare che i fattori che impattano maggiormente l’ambiente quando si fa il bucato siano il detersivo e il consumo di acqua. Ti stupirà sapere che non è così, o meglio, non è solo questo il problema. Il riscaldamento dell’acqua è la fase del lavaggio in lavatrice con il maggiore impatto ambientale per quanto riguarda le emissioni di CO2. Secondo quanto riportato da AssoCasa, il risparmio derivante da una riduzione di soli tre gradi della temperatura media di lavaggio in Italia, equivale alle emissioni prodotte da oltre 124.000 automobili. Niente male no? Dunque, adottare qualche piccolo accorgimento nelle abitudini di lavaggio quotidiane contribuisce a generare grandi benefici per noi e per il pianeta. Ma come? Scopriamolo insieme in questo articolo!
#1: Occhio alla temperatura e alla centrifuga!
Abbassando la temperatura del lavaggio in lavatrice si possono ottenere ottimi risultati sul bucato quotidiano, oltre a ridurre le emissioni di anidride carbonica (e altri gas serra) e tutelare l’ambiente. In questo modo i capi si conservano più a lungo e i tessuti non rischiano di danneggiarsi (vedi paragrafo successivo). Lo stesso principio vale per la centrifuga: imposta bassi giri (400-800) per tutti i capi, soprattutto durante la stagione calda, quando i tuoi capi si asciugano in tempi ridotti. Inoltre, in questo modo i tuoi capi saranno meno sgualciti e potrai stirarli con meno fatica (ma stiri ancora in casa i tuoi capi? A “qualcuno” non piacerà saperlo).